Trovare un nuovo lavoro, o peggio ricollocarsi per migliorare la propria professione, è come vincere un biglietto della lotteria. Se escludiamo le opportunità che si creano attraverso il canale delle conoscenze (che dicono rappresentare il 60%) non si può far altro che crearsi delle opportunità diffondendo il proprio curriculum dopo averne curato fondamentalmente l’aspetto tanto da renderlo affascinante quanto uno spot pubblicitario.
Quindi viene da chiedersi:
L’esperienza e la professionalità hanno ancora un valore ?
Esiste realmente qualcuno in grado di valutarle ?
La mia impressione è che trovare un nuovo lavoro non è più questione di competenze, bensì di come venderle, indipendentemente dall’averle e dal loro livello, affascinando il selezionatore con un vero e proprio spot pubblicitario.
Di fatti è sufficiente fare una ricerca in internet per constatare il crescente numero di consigli, suggerimenti e pubblicazioni di ogni genere e da ogni dove col solo fine di creare un’immagine “attraente” di se con la quale attirare l’attenzione.
In questo senso mi ritengo tradizionalista; sono ancora tra quelli convinti che un curriculum deve essere un chiaro riassunto di esperienze e competenze acquisite. Il curriculum deve essere un elenco di: so fare questo ed ho imparato a farlo in questo modo.
Non si dovrebbe ricorrere ad un esperto di marketing per creare un curriculum “attraente”. Un curriculum deve semplicemente descrivere chiaramente una professionalità in modo che l’esperto di selezioni lo trovi “professionalmente adatto”.
E’ comprensibile che si possano dedicare solo 30 secondi per capire se un curriculum contiene le informazioni che interessano, poi lo si DEVE leggere per il tempo necessario per capire se è il caso di far perdere del tempo al candidato oppure no: Non è una cosa troppo scontata…
Quindi il curriculum a mio avviso può essere anche semplicemente una tabella con elencate le competenze e ben in evidenza numero di telefono o indirizzo email.
Il concetto è semplicissimo e lo viviamo tutti i giorni senza la necessità di essere selezionatori di professione: tutti i giorni guardiamo o ascoltiamo spot pubblicitari e tutti i giorni assistiamo a caroselli dal costo di svariate migliaia di euro che cercano di convincerci ad acquistare prodotti che nella maggior parte dei casi non mantengono le promesse.
E’ così che si selezionano professionalità?
E’ così che stiamo migliorando la situazione del nostro paese?
Senza quindi voler del tutto cedere all’idea del filosofo contemporaneo Mario Perniola per il quale la comunicazione diventa uno sterile ma ben congegnato ed attraente mezzo di trasporto del nulla (“Contro la Comunicazione” – Einaudi), mi adeguo alla “moda” creando però qualcosa di un po’ fuori dalle righe ma pur sempre professionale dedicando un piccolo sito dove dettagliare discorsivamente la mia professionalità, descrivere come è nata e come si è evoluta, il mio modo di pensare e tutti gli approfondimenti “prolissi” del caso.
Il sito è suddiviso in 3 sezioni essenziali:
Di cosa mi occupo.
La mia persona.
Il mio background professionale.
Esistono anche delle sotto-sezioni divulgative tramite le quali è possibile trovare approfondimenti ma anche riflessioni che potrebbero aiutare a conoscermi meglio.