La formazione

Ultimamente mi capita spesso di riflettere sul tema formazione ma non riesco a capire come possa esserne ancora e così spesso sottovalutato il valore.
Siamo tutti consapevoli del valore che la formazione di base scolastica, rapportata alle richieste ed esigenze del mondo del lavoro rappresenta, e siamo sempre concordi che la formazione in campo, quindi l’esperienza, accrescono il valore professionale della persona, eppure quando si tratta di mettere in pratica iniziano le difficoltà.

Sino ad ora mi sono trovato di fronte a 2 tipologie di ostacolo.
Il primo è legato al contesto aziendale: fare formazione costa. Sicuramente costa, ma in un modo o nell’altro, se si da la possibilità ad una persona di fare esperienza, questa benedetta formazione, seppur diluita nel tempo, viene somministrata. E’ abbastanza ovvio che diluita nel tempo ha un impatto “economico” inferiore, ma diluita nel tempo vuol dire anche posticipare l’efficienza del beneficiario e magari doverne anche subire eventuali costi per la mancanza di “pratica”. Il primo esempio che mi viene in mente è legato alla qualità: come ottenerla e come controllarla.
Siamo anche tutti d’accordo che nelle piccole/medie aziende non ci si possa certo permettere di assumere una persona è stipendiarla per qualche mese finchè non acquisisce l’esperienza che le permette un discreto livello di operatività, ma il concetto alla base è che comunque in un modo o nell’altro occorre mettere in condizione la persona non semplicemente di lavorare ma di lavorare consapevole di quello che sta facendo. Sempre per fare un esempio molto semplice: quando si insegna un lavoro (un’operazione, una procedura) spiegare anche per quale ragione viene eseguita e quali sono nei limiti del possibile le esperienze pregresse che hanno portato ad operare nel modo appena insegnato.

Il secondo problema, dipendente dal precedente, è legato alla persona che trasmette l’esperienza. Questo è forse l’ostacolo più grosso perchè se nelle grosse aziende è plausibile che ci siano istituzioni/persone preposte all’addestramento, nelle aziende di dimensioni contenute spesso chi trasmette l’esperienza è un operativo che nella maggior parte dei casi ha il … “terrore” … di dover trasmettere la propria esperienza per paura di essere poi sostituito. Ecco che l’argomento inizia a complicarsi: perchè esiste questo timore ? Sono sicuro di aver sollevato una domanda stupida e che nella mente di chi sta leggendo si stanno proponendo innumerevoli esempi e/o esperienze negative, ma potrei concludere la mia riflessione seduta stante trovando semplicemente la risposta.

Qualche tempo fa partecipai ad una discussione in un gruppo di discussione in un famoso social network. Il tema origine diverso da quello proposta ma